L'inaspettata riscossa delle uve da taglio

Settembre è già stato mese di vendemmia, anzi in alcune parti d’Italia la raccolta dell’uva è iniziata fin da agosto, se non ancora prima. Questa tendenza ad anticipare i tempi, dettata da un clima sempre più difficile da interpretare, è ormai una costante da qualche anno che sta obbligando i viticoltori a rivedere tempi e metodologie consolidate per realizzare il miglior vino possibile.

 

Vendemmia in anticipo

In Sicilia e Calabria, per esempio, si è iniziato a vendemmiare già a metà luglio, per limitare i danni causati dalla forte siccità degli ultimi mesi; in Toscana ed Emilia Romagna le uve erano già mature e pronte per essere vendemmiate all’inizio di agosto, con netto anticipo anche in questo caso. Infine, risalendo la penisola, subito dopo Ferragosto anche in Lombardia è iniziata la vendemmia nella zona dell’Oltrepò e del Franciacorta, anche se per queste zone l’anticipo è stato minimo, e anzi c’è chi dice che in anni passati si sia iniziato a raccogliere ancora prima.

Questo inizio di vendemmia, in generale molto precoce lungo tutta la penisola, ha avuto una doppia causa: le forti piogge e le grandinate accadute negli ultimi mesi che avevano danneggiato parte dell’uva, e le alte temperature registrate. Questi fattori hanno accelerato la maturazione delle uve, di conseguenza molti produttori hanno optato per una raccolta anticipata, per evitare che ulteriori eventi meteorologici estremi danneggiassero le uve ancora sui filari. In tutto questo la Valtellina si dovrebbe avviare a una vendemmia nel periodo canonico, nonostante a un inizio di settembre promettente caratterizzato da una forte escursione termica favorevole sia alla maturazione delle uve che alla successiva macerazione, siano seguite giornate meno favorevoli dal punto di vista meteo che ancora non ci permette di determinare se andremo incontro al tipo di annata che si augurano i produttori. Inoltre va sempre tenuto conto che uno dei tratti distintivi della viticoltura in Valtellina è la grande variabilità determinata dalla quota a cui si trovano le vigne, fattore che anche quest’anno avrà il suo peso sull’andamento della vendemmia.

 

Perché la vendemmia è stata anticipata nel 2024?

Al di là del caso Valtellinese, È chiaro però che il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo ha iniziato già da qualche tempo ad incidere in maniera consistente anche sulla viticoltura e il generale inizio anticipato della vendemmia in Italia avrà probabilmente effetti contrastanti sulla qualità delle uve. Da un lato la raccolta precoce ha permesso di preservare l'acidità naturale, fondamentale per la freschezza e la longevità dei vini. Dall'altro, la maturazione rapida ha comportato una maggiore concentrazione di zuccheri, portando a un potenziale alcolico più elevato nei vini finiti.
Questo equilibrio delicato tra acidità e zuccheri rappresenta una sfida per i viticoltori, che devono adattare le tecniche di vinificazione per mantenere la tipicità dei loro prodotti. Una vendemmia precoce infatti fa sì che vengano raccolte uve pronte dal punto di vista dell’acidità ma che ancora non hanno completato il processo di maturazione.
Questo accade principalmente perché le condizioni climatiche influiscono, e in qualche modo fanno sballare, le due tipologie di maturazione ricercate dai produttori: la maturazione fenolica e la maturazione tecnologica.
La maturazione fenolica si ottiene di fatto quando l’uva è considerata matura per essere colta sotto tutti i suoi aspetti, dal grado alcolico all’acidità.
La maturazione tecnologica invece si riferisce al grado di maturazione specifico ricercato dal viticoltore in funzione del vino che ha intenzione di produrre.
I recenti cambiamenti climatici stanno facendo sì che sempre più spesso i tempi delle due maturazioni non coincidano: abbiamo infatti una precoce maturazione tecnologica (ecco il motivo che porta ad anticipare la vendemmia) a fronte di una maturazione fenolica non ancora completata.

 

La nuova vita della uve da taglio

Se da un lato questa situazione crea sfide per i viticoltori, dall'altro ha portato a una riscoperta e valorizzazione delle cosiddette uve da taglio, utili per riequilibrare acidità e zuccheri.
Queste uve, ottenute da vitigni meno nobili, e che di fatto non raggiungevano mai il giusto grado di maturazione, erano in passato utilizzate per dare un po’ di colore o un po’ di frutta a vini più pregiati; tuttavia negli ultimi anni, le uve prodotte da questi vitigni, grazie alle loro peculiari caratteristiche, sono sempre più usate per correggere il punto di equilibrio fra acidità e zucchero e sopperire alla mancata coincidenza di maturazione fenolica e maturazione tecnologica.
Un esempio molto esplicativo è quello dell’ Erbamat, un antico vitigno autoctono che di fatto non raggiunge la completa maturazione fenolica e che il Consorzio di tutela del Franciacorta ha inserito nel disciplinare produttivo della Docg, permettendone l’uso fino al 10%. l’utilizzo dell’Erbamat consente ai produttori della Franciacorta, alle prese con Pinot nero e Chardonnay, di lasciare più a lungo l’uva sulle piante, anche permettendo un superamento del livello ricercato di maturazione tecnologica per favorire una maggiore maturazione fenolica. L’aggiunta dell’Erbamat, sia al Pinot nero che allo Chardonnay, funge da equilibratore andando a correggere i valori di acidità e a mitigare, nel modo più naturale possibile, uno degli effetti del cambiamento climatico sulla viticoltura.


L’esempio dell’Erbamat non è il solo, negli ultimi anni altri vitigni autoctoni poco valorizzati in passato, sono stati riscoperti e portati a nuova vita; è il caso, per esempio, del Caricagiola in Sardegna, un rosso molto interessante o della Nosiola, l'unica varietà autoctona di uva bianca del Trentino, due etichette che vi consigliamo di provare la prossima volta che passate al Tabernario.


Si fa tanto parlare di crisi come opportunità di cambiamento; il termine resilienza è ormai abusato e infilato a sproposito da ogni parte; una volta tanto però, nella buona pratica, la passione e l’ingegno delle persone riescono ancora a creare qualcosa di straordinario e carico di un valore inestimabile: la concretezza.
Salute!

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