Certo, noi siamo Cacho e Deggio, ma nel nostro piccolo ci sentiamo di sposare questa linea, risultato di un percorso che ogni giorno ci ha fatto capire prima ancora di quello che vogliamo essere, quello che non vogliamo essere. In una puntata dei Simpson, Boe decide di trasformare il bar in un ristorante per famiglie, salvo poi rendersi conto che non era quello ciò che si immaginava per il suo locale.
Ecco, noi siamo come Boe, non abbiamo la vocazione per essere un ristorante ‘convenzionale’, né tantomeno una pizzeria da Margherita e Coca Cola. Il Tabernario è un’Enoteca con Forno, dedicata prima di tutto a chi sa apprezzare una buona bottiglia di vino e una birra artigianale spillata a regola d’arte, da accompagnare con una pala o un cestino di fritti.
Le nostre pale cariche di gusto, messe a punto da Deggio dopo anni di applicazione e studio, sono pensate prima di tutto per la condivisione. Al Tabernario il buon cibo è lo sparring partner perfetto per esaltare una bella bevuta e un delizioso antidoto al hangover del giorno dopo; ma soprattutto siamo conviti che condividere una pala appena sfornata con un amico o con la persona del cuore, renda speciale anche un lunedì sera di pioggia.
Sui fritti che dire, se non che abbiamo la fissa della pastella, che adoriamo l’odore dell’olio bollente appena svegli e che possiamo resistere a tutto tranne che alle tentazioni e a un cestino di alici sfrigolanti? Una cosa sola possiamo affermare con certezza: al Tabernario il fritto non è un metodo di cottura ma una religione.
Atmosfera informale da taverna, questo è quello a cui puntiamo e lavoriamo con la convinzione che al Tabernario i nostri clienti si sentano meglio che a casa loro: più viziati e coccolati.
Ci si apre il cuore e ci si scioglie la lingua quando i nostri clienti sono curiosi e chiedono lumi su ciò che hanno nel piatto o nel calice. Ogni critica è ben accetta se ci sprona a migliorare.