Se siete frequentatori abituali del Tabernario sapete bene che da noi quando si brinda lo si fa con una bottiglia di Sumelech, un metodo classico che curiamo in prima persona e che ben rappresenta una sfumatura importante della nostra filosofia.
Quando in Valtellina si parla di vocazione vinicola difficilmente si guarda al versante orobico delle Alpi, senza sapere che tale vocazione appartiene in parte anche al territorio di Albosaggia dove resistono antichi vigneti che meritano di essere recuperati e condotti dalle nuove generazioni, sempre sotto lo sguardo severo degli anziani; ed è proprio da uno dei grandi vecchi bosacc DOC che il Sumelech prende in prestito il proprio nome.
Nel dialetto di Albosaggia, infatti, Sumelech significa fulmine, un vocabolo arcaico con radici profonde nella terra a cui appartiene; un suono magico e misterioso che è da sempre il soprannome di un'uomo instancabile per natura. Un po’ uomo, un po’ supereroe, il Sumelech è come Flash perché tutti sanno che quando si mette a lavorare a qualcosa, soprattutto in vigna, va veloce come il vento, anzi come un fulmine.
Sembra una favola, una leggenda, ma ogni grande storia trae le sue origini da un passato epico, soprattutto quando mira a scardinare ciò che tutti danno per scontato.
Ed è da questa idea, folle e romantica, che siamo partiti nel 2014 per portare avanti la leggenda del Sumelech e tornare a condurre i vecchi vigneti di Albosaggia con l’obiettivo di produrre una base spumante, facendoci aiutare per la vinificazione dalle mani esperte e franciacortine di Andrea e Graziano dell’ azienda agricola Le Vedute, un'azieda che amiamo e che trovate sempre in fresco al Tabernario.
Oggi il Sumelech ha all’attivo due prodotti da esclusive uve nebbiolo: un metodo classico 36 mesi e un metodo classico 48 mesi sui lieviti, extra brut, dalla freschezza e maturazione che solo la montagna può regalare.
La produzione al momento si aggira intorno alle 1100 bottiglie: 2/3 di 36 mesi e 1/3 di 48 mesi, frutto di un lavoro duro ma appagante che crediamo avrà reso il vecchio Sumelech fiero di noi.
Questo vino rappresenta il tentativo di dare uno sviluppo diverso a un territorio di grande tradizione che racchiude in sé la laboriosa semplicità di chi crede, prima di tutto, che la terra in cui vive sia la base imprescindibile sulla quale costruire il proprio futuro.
Ecco perché ogni brindisi fatto con un calice di Sumelech ha un sapore e un valore tutto particolare, e se amate il Tabernario non potete che essere d’accordo con noi.
Salute!