La birra in lattina è meglio

E vado dal barone ma non gioco a dama e bevo birra chiara in lattina, cantava Rino Gaetano, e ne aveva ben donde, dato che a differenza di quanto uno possa pensare di primo acchito, la lattina è probabilmente il miglior metodo possibile di conservazione della birra.

Lo sappiamo, per molti ancora oggi la birra in lattina è sinonimo di scarsa qualità, una birraccia da bere quasi senza pensarci, tutta d’un fiato. Vero è che in molti casi è proprio così, ma allo stesso tempo quando si parla di birre di alta qualità, soprattutto se IPA o APA molto aromatiche negli ultimi anni è stata proprio la lattina ad affermarsi come metodo migliore di conservazione.

Non siamo mica gli americani, anche se sono stati proprio loro a rilanciare la lattina scegliendola come contenitore per le loro APA di un certo livello, perché i vantaggi della lattina sono molteplici e indubbi. Alcuni sono a livello pratico, altri mirati proprio a una conservazione corretta della birra; la lattina è un formato più snello, facilmente trasportabile, meno soggetto del vetro a rotture e soprattutto a differenza delle bottiglie consente alla birra di rimanere in un involucro che non lascia passare i raggi del sole.
Infatti possiamo riferirci alla lattina come a un piccolo fusto che consente di avere sempre un prodotto conservato perfettamente; un grande vantaggio soprattutto se ci troviamo a dover scegliere fra la lattina e la spina: nel secondo caso per avere un prodotto servito alla perfezione dobbiamo sempre affidarci alla preparazione di chi sta dietro il banco, dato che il fusto e la spina richiedono una serie di passaggi e operazioni. Per una birra spinata a regola d’arte servono circa dieci minuti e alcune fasi: dal passaggio del bicchiere attraverso lo spulboy che rinfresca ed elimina i residui della lavabicchieri, al taglio della co2 una volta aperta la spina, dalla spillata a cascata al tempo necessario alla birra di liberarsi della co2 in eccesso.

Tutt’altra storia quella della lattina, che non richiede molti passaggi se non quello di levare la linguetta e versarla; ci son addirittura alcuni produttori che consigliano di bere la birra direttamente dalla lattina così da evitare la rapida dissoluzione dei luppoli; di fatto però questa la possiamo definire come una mossa di marketing, dato che non si riscontra questa grossa differenza fra la birra bevuta direttamente dalla lattina e quella versata nel bicchiere; al Tabernario per esempio la serviamo a cascata, lasciandola a circa 15cm dal bicchiere, dando modo così alla birra di scendere veloce. Essendo la lattina quasi priva di co2, l'unico accorgimento richiesto è una versata energica per favorire una piccola carbonazione che evita di avere una birra piatta.

Possiamo quindi affermare che in caso di birra viva, non pastorizzata, non ci sia alcuna differenza a livello di conservazione fra il fusto e la lattina. Una birra di qualità, di base, si mantiene tale in entrambi i casi, la differenza sta invece in come ci viene servita.

Fate caso alla nostra selezione di birra in lattina la prossima volta, e provatene una. Chissà che non sia meglio di quella che vi spilliamo…(anche se sappiamo che è quasi impossibile…)

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